Nevi teleangectasici del neonato.

Come citare

Patrizi A., Neri I., Orlandi C., Trestini D. 1999. Nevi teleangectasici del neonato. Eur. J. Pediat. Dermatol. 9 (3):149-52.

Autori

Patrizi A. Neri I. Orlandi C. Trestini D.
pp. 149-52

Abstract

Con il termine di nevi teleangectasici si intendono delle malformazioni capillari che si dividono in due gruppi: i nevi teleangectasici mediali ed i nevi teleangectasici laterali. I nevi teleangectasici mediali, noti anche con il termine di “salmon patches” e variamente denominati nelle diverse sedi, sono ectasie capillari che derivano dalla persistenza del circolo fetale cutaneo. Si osservano alla nascita nel 40-70% dei neonati sotto forma di una o più macule rosa-rossastre con evoluzione per lo più autorisolutiva nei primi mesi di vita. I nevi teleangectasici laterali o “port-wine stains” o nevi flammei rappresentano progressive ectasie del plesso vascolare superficiale che tendono per lo più a persistere negli anni acquisendo, talora, un aspetto più rilevato con noduli angiomatosi. I nevi teleangectasici mediali possono raramente essere familiari ed ancora più raramente si osservano in pazienti con sindromi complesse. Anche i nevi teleangectasici laterali possono essere parte di sindromi complesse e la più nota è la sindrome di Sturge-Weber. Mentre per i nevi teleangectasici mediali, in epoca neonatale, si pongono di rado problemi di diagnosi differenziale, per i nevi teleangectasici laterali indubbiamente tali problemi sussistono. Infatti in epoca neonatale i precursori degli emangiomi tipici o atipici presentano talora aspetti del tutto sovrapponibili ai nevi teleangectasici. Il “follow-up” è pertanto l’unico metodo valido a disposizione del dermatologo per la valutazione dell’evoluzione di tali lesioni ed il loro corretto inquadramento diagnostico.

Parole chiave

Nevo teleangectasico mediale, Nevo teleangectasico laterale, Followup