Ipercheratosi nevoide unilaterale del capezzolo e dell’areola.
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Come citare
Abstract
Nel 1923 Tauber ha descritto per la prima volta l’ipercheratosi del capezzolo e dell’areola, che è caratterizzata da lento progressivo ispessimento con iperpigmentazione del capezzolo e dell’areola (5). Nel 1938 Levy-Frankel ha distinto tre forme di questa condizione: 1) forma nevoide (INCA) o idiopatica; 2) forma collegata ad altre dermatosi; 3) localizzazione mammaria di un nevo epidermico (2). Secondo questa classificazione la nostra paziente ha la forma nevoide o idiopatica di ipercheratosi nevoide. Questa forma è di solito bilaterale ed è caratterizzata da persitente ispessimento verrucoso con iperpigmentazione nerastra delle aree interessate (6). Le lesioni, che di solito sono asintomatiche, possono essere pruriginose. Poiché questa condizione si verifica di solito in femmine nella seconda o terza decade di vita, si è ipotizzato che INCA sia secondaria a variazioni ormonali come menarca o gravidanza (3).
INCA è una diagnosi di esclusione che deve essere confermata dall’esame istologico; questo deve dimostrare le alterazioni caratteristiche dell’INCA, cioè ipercheratosi, acantosi, papillomatosi, modesto infiltrato linfocitario perivasale e talora tappi di cheratina (4). Pur trattandosi di una condizione benigna, non manca di incidere psicologicamente sulla paziente per il disturbo estetico provocato dalla cute ispessita. Per il medico l’INCA è una sfida terapeutica per la mancanza di un trattamento efficace e per il rischio che una terapia errata possa essere responsabile di alterazioni funzionali mammarie o comunque di un cattivo risultato estetico.
Numerose sono le terapie provate in questa affezione con risultati variabili; sono stati descritti trattamenti topici con corticosteroidi, tretinoina, cheratolitici, calcipotriolo ed etretinate; alcuni Autori hanno descritto altre terapie come radiofrequenza, chirurgia e asportazione a piatto (1).
Conclusione. Il caso attuale è una forma unilaterale relativamente rara di INCA, purtroppo non documentata istologicamente e con un follow-up adeguato.