Disturbo comportamentale ripetitivo focalizzato sulla cute.

Come citare

Bonifazi E. 2021. Disturbo comportamentale ripetitivo focalizzato sulla cute. Eur. J. Pediat. Dermatol. 31 (1):59-61.

Autori

Bonifazi E.
pp. 59-61

Abstract

Discussione. Nel DSM-5 (5a edizione del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) non fa più parte dei disturbi d’ansia ma diventa un capitolo a sé stante insieme ai disturbi a esso correlati, come l’escoriazione compulsiva della pelle, la tricotillomania, l’onicofagia ecc. Il DOC è caratterizzato da ossessioni, cioè pensieri che vengono percepiti come sgradevoli dal soggetto, e da compulsioni, cioè azioni ripetitive messe in atto dal soggetto per alleviare il disagio provocato dalle ossessioni; ma le compulsioni non eliminano le ossessioni che si ripetono puntualmente. Le azioni compulsive sono precedute da un sentimento di progressiva eccitazione, agitazione e seguite da una sensazione di momentaneo sollievo o di piacere ma anche da un senso di colpa.

Bisogna notare che il disturbo ossessivo-compulsivo ha una gravità molto diversa: si va da forme lievi, molto frequenti (2) di onicofagia, spesso familiari e quindi da imitazione di quel che il soggetto vede fare da un genitore, a forme gravi con ripercussioni sulla vita sociale e sulla qualità di vita, che richiedono quindi un trattamento. I farmaci più usati in questo campo sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, la clomipramina e la N-acetilcisteina (1, 3, 4). Ma questi farmaci hanno dato risultati clinici inferiori alle loro aspettative teoriche (4). Più efficace sembra la terapia comportamentale cognitiva e in particolare la terapia di inversione di abitudine (5), che comprende diversi stadi, in particolare la consapevolezza, il controllo degli stimoli, la risposta competitiva, gli esercizi di rilassamento e il sostegno sociale. Nel primo stadio il paziente deve raggiungere la consapevolezza del suo problema e degli stimoli che generano la reazione ripetitiva; in questo stadio il paziente impara anche a monitorare e registrare i momenti del suo comportamento ripetitivo. In seguito il paziente deve imparare a evitare e controllare gli stimoli che provocano le sue azioni ripetitive. Deve poi imparare a eseguire degli esercizi di rilassamento che diminuiscano agitazione e stress. Bisogna poi suggerire al paziente delle risposte competitive agli stimoli in grado di provocare azione compulsive: per esempio stringere i pugni tenendo le braccia estese lungo i fianchi, battere le mani, sedersi al di sopra delle proprie mani ecc.; è necessaria infine la presenza di una persona di sostegno che gratifichi il soggetto quando esegue correttamente gli stadi elencati e che discuta con lui gli eventuali insuccessi nell’eseguirli.

Abbiamo presentato questo caso perché non abbiamo trovato in letteratura azioni compulsive come quelle messe in atto dalla nostra paziente e per evidenziare le importanti conseguenze psico-sociali di tali azioni.

Parole chiave

Disturbo ossessivocompulsivo