La diagnosi differenziale delle epidermofizie.

Come citare

Gelmetti C. 2001. La diagnosi differenziale delle epidermofizie. Eur. J. Pediat. Dermatol. 11 (4):207-10.

Autori

Gelmetti C.
pp. 207-10

Abstract

La diagnosi differenziale delle epidermofizie è praticamente infinita per l’enorme varietà delle specie fungine implicate e per l’estremo polimorfismo dei quadri clinici. La psoriasi, la pitiriasi rosea e l’eczema nummulare sono le diagnosi differenziali più frequenti della tinea corporis, mentre per la tinea inguinale lo sono la psoriasi, l’eritrasma e l’eczema da contatto e, per la tinea pedis, la disidrosi e l’eczema da contatto. Più raramente bisogna considerare la diagnosi differenziale dall’impetigine, micosi fungoide, lupus eritematoso discoide, sifilide secondaria. Un altro problema diagnostico sorge nei soggetti con pelle nera, in cui l’eritema manca o è molto meno evidente. Infine non va dimenticata la “tinea incognito”: con questo termine si comprendono quelle micosi cutanee che si presentano in maniera diversa da come ci si aspetterebbe. La causa più frequente di “tinea incognito” è la terapia steroidea topica, somministrata per un errore diagnostico.

Parole chiave

Tinea corporis, Tinea inguinalis, Tinea pedis