Chiazza vascolare atrofica: emangioma fetale a regressione precoce?
##submission.downloads##
Come citare
Abstract
La regressione dell’emangioma, specie se con componente rossa superficiale a limiti netti, si associa ad atrofia della cute e del sottocutaneo, più spesso evidenziabile alla palpazione con diminuzione di consistenza e spessore, ma talora evidenziabile all’ispezione con cute a carta di sigaretta. Oltre che nell’emangioma infantile – EI – questa atrofia residua è presente in altre proliferazioni vascolari, come l’emangioma congenito – EC – e l’emangioma reticolare a crescita minima – ERCM – (1) .
Le lesioni lipoatrofiche dell’attuale lavoro non presentano le caratteristiche dell’EI, dell’ EC e dell’ERCM. Clinicamente sono delle lesioni vascolari per il colorito rosso o bluastro, per la presenza talora di un alone ischemico, per la presenza di telangectasie all’esame dermoscopico. A favore dell’ipotesi di un emangioma fetale a rapida regressione sta il progressivo schiarimento delle lesioni con il passare dei mesi. Per le modeste dimensioni delle lesioni e per lo schiarimento progressivo a cui vanno incontro è meno probabile che si tratti di lesioni vascolari malformative, anche se in letteratura esistono segnalazioni di lipoatrofia associata a malformazioni vascolari (2, 8).
È possibile che a determinare la lipoatrofia sia la stessa ipossia che è responsabile dell’emangioma e che inibirebbe la lipogenesi e la differenziazione degli adipociti (1). Nei casi descritti nell’attuale lavoro non ci sono prematurità, alterazioni gravidiche o perinatali, noti fattori favorenti dell’EI. È possibile che responsabile dell’ipossia sia un’alterazione arteriosa minima e reversibile. La relazione esistente tra ipossia da arteriopatia ed emangioma è stata più volte segnalata in letteratura, soprattutto ma non soltanto nelle sindromi PHACE e PELVIS; si pensi agli emangiomi associati alla sindrome Poland (7), all’assenza della carotide (6), ad anomalie vascolari con difetti acrali degli arti (3). Nel 2008 Mazzotta et Al. (4) hanno descritto casi di emangiomi a crescita minima, segmentali dell’arto inferiore che vanno incontro a ulcerazione nel 7°-8° mese di vita e in uno di questi casi hanno documentato una malformazione dell’arteria iliaca come responsabile dell’ulcerazione. Altri Autori hanno posto l’accento su rapporti tra emangiomi a crescita minima, ulcerazioni e malformazioni arteriose, come ectasia dell’iliaca comune e ipoplasia della femorale (5). Nel caso 1 del lavoro di Bessis et Al. (1) una lipoatrofia focale è presente in un emangioma a crescita minima della coscia che va incontro a un’ulcerazione insolita sia per sede, al di fuori del pannolino, che soprattutto per epoca di insorgenza, al settimo mese di vita, e che quindi potrebbe essere legata a un’arteriopatia.