Ruolo dei peptidi antimicrobici e delle catelicidine nella riparazione della barriera cutanea e nella gestione della dermatite atopica: sfide e prospettive.

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Come citare
Abstract
Contesto. La dermatite atopica (DA) è una patologia cutanea infiammatoria cronica e complessa, caratterizzata da una compromissione della funzione barriera e da una disfunzione del sistema immunitario (1). Evidenze sempre più numerose indicano il ruolo cruciale dei peptidi antimicrobici (AMP), in particolare delle catelicidine come LL-37, nel mantenimento dell’integrità cutanea, nella modulazione della risposta immunitaria e nella difesa contro le infezioni microbiche. Una carenza di AMP è associata a una maggiore suscettibilità alle infezioni e a un’infiammazione cronica, contribuendo così alla gravità della malattia (2).
Obiettivi. Questa revisione si propone di sintetizzare le conoscenze attuali sulle funzioni biologiche delle catelicidine nella fisiologia della cute, valutare le sfide nello sviluppo di terapie basate su catelicidine e proporre direzioni future per favorire la loro applicazione clinica in ambito dermatologico.
Metodi. È stata condotta un’analisi approfondita della letteratura, con particolare attenzione alla struttura delle catelicidine, ai meccanismi d’azione, alle proprietà antimicrobiche e immunomodulatorie, alle difficoltà legate alla produzione e alla somministrazione e ai meccanismi di resistenza. Sono stati inoltre esaminati i risultati recenti degli studi clinici su terapie basate su catelicidine e le strategie per superare le loro limitazioni.
Risultati. Le catelicidine esercitano molteplici effetti benefici, tra cui attività antimicrobica, regolazione immunitaria e promozione della guarigione delle ferite. Tuttavia, la loro applicazione clinica è ostacolata da diversi fattori: degradazione proteolitica, elevati costi di produzione, problemi di formulazione, resistenza microbica e potenziali rischi per la salute, come effetti pro-infiammatori e tumorigeni. Innovazioni quali l’ingegnerizzazione peptidica, l’uso di sistemi di rilascio protettivi, la produzione ricombinante in piante e microrganismi, e strategie per l’induzione endogena (es. supplementazione con vitamina D) mostrano un potenziale promettente per superare questi ostacoli.
Conclusioni. Le catelicidine possiedono un notevole potenziale terapeutico per il trattamento della dermatite atopica e di altre patologie dermatologiche, grazie alla loro duplice azione antimicrobica e di riparazione della barriera cutanea. Per realizzare appieno questo potenziale, sarà necessario integrare i progressi nel design peptidico, nella scienza delle formulazioni e nelle biotecnologie. Una strategia multidisciplinare sarà fondamentale per utilizzare le catelicidine in trattamenti sicuri, efficaci e clinicamente applicabili.