Necrosi sottocutanea neonatale: caso clinico e considerazioni diagnostiche.
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Come citare
Abstract
La diagnosi clinica di necrosi sottocutanea neonatale non è sempre semplice, soprattutto quando le lesioni infiltrative sono coperte da cute normale. La sua comparsa, talora quando il neonato non è più nel nido, fa sì che le lesioni vengano osservate da specialisti diversi -pediatra, dermatologo, chirurgo, oncologo-, per cui succede spesso che, vista la rarità della malattia, uno stesso specialista in tutta la sua vita vede uno scarso numero di casi. La variabilità clinica della malattia, nel numero -da una lesione a decine-, nel colore -da rosso a bluastro a color cute normale-, nella forma -noduli o placche-, nelle dimensioni -da pochi millimetri a vari centimetri-, nella presenza o meno di ulcerazione e calcificazione, fa sì che la diagnosi clinica non sia sempre semplice. Lo dimostra il caso che presentiamo, che ha fatto pensare all’esordio alla diagnosi di miofibromatosi o neuroblastoma, e che è stato con grande semplicità correttamente diagnosticato in base all’esame istologico.