Scarlattina stafilococcica/Scarlattina streptococcica.

Come citare

Bonifazi E., Cutrone M. 2003. Scarlattina stafilococcica/Scarlattina streptococcica. Eur. J. Pediat. Dermatol. 13 (3):134-35.

Autori

Bonifazi E. Cutrone M.
pp. 134-135

Abstract

Sia lo streptococco che lo stafilococco, con le loro sostanze tossiche ad azione piretogena e vasodilatatrice, possono causare febbre e arrossamento generalizzato della cute. Di fronte ad un quadro di questo genere, la presenza di un enantema e il contemporaneo isolamento dello streptococco beta-emolitico di gruppo A (SBEA), oggi eseguibile con test rapido anche in ambulatorio, fanno fare diagnosi di scarlattina streptococcica. Quando manca l’enantema e l’esame batteriologico del faringe è negativo per SBEA, spesso si pensa ad un esantema da farmaci o virale e ci si limita a somministrare antistaminici o cortisone, ignorando che un quadro cutaneo sovrapponibile a quello della scarlattina streptococcica può essere dato dallo stafilococco aureo e dalle sue tossine. La scarlattina stafilococcica deve essere riconosciuta precocemente perché può sfociare in quadri tossici più gravi, come la sindrome delle 4 S e la sindrome dello shock tossico.

Parole chiave

Scarlattina stafilococcica, Scarlattina streptococcica